Ai tuoi no
decisi, assoluti, senza appello
che mi sbatti in faccia
ad ogni tentativo (perdente)
di importi il mio volere.
Alla tua resistenza innata
del non piegarti agli ordini
per te tutti senza senso.
Al tuo essere un bambino
“che non accetta le imposizioni”
perché così era scritto e così tu sei.
Alla tua curiosità senza limiti
senza paure
della quale
colpevoli
si nutrono spesso i miei inganni
ed i miei sorrisi.
Al tuo sorriso che mi ribalta
come una capriola sbagliata
come un trenino che deraglia
come un gioco nuovo che non conosce regole
e mai ne avrà da noi.
Alle tue fughe veloci
dalle mie mani già stanche
già lente
già vecchie.
Ai tuoi nascondigli di lepre
alla chimica delle tue lacrime disperate
alla fisica che per te s’infrange.
Alla materia di cui sono fatte le tue guance
ed i tuoi piedi teneri
che mordo vorace
dal tuo arrivo su questo pianeta
sino ad allora silenzioso
e disabitato.
Alla tua energia perpetua
al tuo moto inafferrabile.
Ai tuoi continui inganni
sotterfugi
stratagemmi
per sfuggire ai miei richiami
che ancora non conoscono
il tuo verso di uccello.
Animale nuovo
mente limpida
vuoto da riempire
e da non rendere mai.
Al coraggio della tua inesperienza
alle mille voci della tua presenza.
Alle tue storie senza capo né coda
alle tue scuse
che tanto somigliano alle mie.
Ai tuoi scatti di rabbia, orgoglio
e veleno caldo sputato su di me
e sul mondo infame che t’ha fatto,
come dentifricio schizzato sullo specchio
che ci riflette ora insieme
così simili
noi due
anche nel peggio.
Al mio anarchico preferito
assolutamente mio
per niente mio
del tutto avverso
contrario
spietato
dolcissimo.
Io ti subisco e ti amo
ogni giorno
e ogni notte
quando mi fermo
a sentire il tuo respiro inquieto
e vorrei avere ancora parole
per parlarti anche nel sonno
e spiegarti
che non avrei niente da aggiungere
se non un delirio di impossibile speranza
NON MORIRE PIU’
soltanto per poterti restare accanto
per sempre.