Venerdì è tempo per i 5 punti luce della mia settimana che voglio condividere con te, tra equilibrio, denunce e sentimento.
L’opera d’arte in cui mi sono immerso
Iniziamo i “5 punti luce” di questa settimana parlando di “Equilibrio” di Gabriele Modica. Ad una prima occhiata possono sembrare opere realizzate al computer con un qualche software di grafica, in realtà si tratta di fotografie a forme realizzate con la plastilina.
Così come il nostro occhio a primo impatto è combattuto nel comprendere com’è stata realizzata questa collezione – in equilibrio tra diverse opzioni – così l’artista indaga la fragilità dei nostri sentimenti, soprattutto dopo la pandemia, e il passaggio da uno all’altro.
L’equilibrio, rotto dagli effetti della pandemia (stress e simili), che ora ricerchiamo si manifesta nello scontro di colori, nelle forme “aggrappate” al supporto, che qualora la forza di gravità penetrasse l’immagine sarebbero destinate a cadere nel vuoto. Come noi.
È molto romantico anche il fatto che le forme siano realizzate con la plastilina, uno dei materiali con cui giocano – sfido se non l’hai mai fatto – i bambini. Forse anche quella è una chiave per ritrovare un bilanciamento nelle nostre esistenze: ritrovare un pizzico di ingenuità infantile e stupore di fronte al presente.
Il libro su cui ho meditato
“Tu che sei di me la miglior parte” di Enrico Brizzi è un libro che piacerà a chi ha vissuto la propria infanzia tra anni ‘80 e ‘90, raccontati con dettaglio e puntualità dall’autore, ma anche a chi quell’epoca l’ha solo o nemmeno sfiorata.
Il perché è legato all’ironia e alla profondità che si mescolano in questo romanzo di formazione dove fin dalle prime pagine si ride e ci si commuove, come quando il protagonista – Tommy Bandiera – si fa cacciare dalla classe per aver reagito violentemente alle prese in giro per il fatto di essere “orfano di padre”.
Veloce nonostante la lunghezza – 543 pagine – e mai banale: un’altra lettura consigliatissima per la tua estate.
La canzone che mi ha accompagnato
Chiudi gli occhi. Indossa un paio di cuffie o rimani solə in una stanza silenziosa e fai partire “Non vale più”. Brano di Niccolò Fabi estratto dall’acclamato dalla critica “Una somma di piccole cose” (2016), struggente nella sua denuncia: abbiamo bisogno di fare uno scatto perché “oggi non basta più” ciò che pensiamo in realtà sia sufficiente per cambiare le cose.
Questo vale in qualsiasi campo, dal sogno di fare una rivoluzione a quello di tenere stretto e vivo un amore. “Non vale più” è una gomma da masticare lentamente al gusto di folk e composta sofferenza che lascia in bocca l’amaro delle cose da fare e il fresco di un animo ristorato.
L’articolo che ha attirato la mia attenzione
“C’è anche chi non alza la voce e parla al cervello e al cuore” di Walter Veltroni, pubblicato sul Corriere della Sera.
La citazione su cui ho riflettuto
“Non credo che le persone siano fatte per stare sole, è per questo che se trovi qualcuno a cui tieni sul serio devi lasciare perdere le cose di poco conto, anche se magari non riesci a mollare del tutto, perché niente è peggio che sentirsi soli… pur avendo un sacco di persone attorno”. John Dorian (Zach Braff), Scrubs – Medici ai primi ferri, Ep. 2×18
La bellezza della luce sta nella possibilità di essere riflessa e sparsa con abbondanza per illuminare sempre di più. Per questo, per portare contenuti sempre più pertinenti ed interessanti aspetto un tuo feedback sul punto luce che più ti ha colpito o meno.
Buon fine settimana.
Kalipè
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