Venerdì è tempo per i 5 punti luce della mia settimana che voglio condividere con te. Questa settimana proviamo a lanciarci verso l’ignoto.
L’opera d’arte in cui mi sono immerso
Viaggiare nell’ignoto mi ha fatto ripensare alle opere surrealiste di Joan Mirò. In particolare “Il carnevale di Arlecchino” racchiude, nella sua ricchezza di figure ibride e antropomorfe, di elementi biologici e geometrici che s’incontrano, una grande carica di mistero.
L’opera, realizzata nel 1924-1925, pesca a piene mani dalla tradizione spagnola e allo stesso tempo – secondo alcuni studiosi – vuole essere una fotografia della condizione economica dell’epoca, considerando il buco nel ventre di Arlecchino, segno di indigenza.
L’elemento che più che mi affascina ogni volta che vedo quest’opera, o una delle altre opere in cui è presente questo oggetto, è la scala a pioli. Il significato è chiaro, un mezzo per elevarsi al di sopra della realtà arrivando a toccare la fantasia e il surreale. Esercitare la fantasia, infatti, non è uno strumento potente per non aver paura dell’ignoto?
Il podcast che ho ascoltato quotidianamente
L’ignoto può anche essere una porzione di storia che non conosciamo. Per questo motivo “Congo, una storia sbagliata” è un podcast che ho ascoltato con calma e, soprattutto, attenzione in questa settimana.
Il Sole 24 Ore, per voce di Paolo Colombo, racconta la storia di questo paese africano, uno dei più ricchi di minerali essenziali per la fabbricazione di quelle batterie che saranno il futuro della nostra società: per le auto elettriche, gli smartphone, lo stoccaggio di energia rinnovabile…
La drammatica disparità tra questa ricchezza e la povertà in cui versa la popolazione congolese porta i segni di un passato coloniale europeo, delle versioni di comodo narrate dai bianchi, il quasi trentennio di potere di Mobutu Sese Seko in quello che fu chiamato Zaire e gli interessi internazionali che ancora condizionano lo sviluppo di questo territorio.
La canzone che mi ha accompagnato
Il punto di partenza per mettere nero su bianco i 5 punti di luce di questa settimana mi è stato suggerito dal nuovo album dei Death Cab For Cutie, “Asphalt Meadows” e in particolare dalla canzone “I Miss Strangers”.
Un brano rock alternativo il cui testo è un memorandum di un incontro tra due persone sconosciute – “due vittime delle guerre punk” – ma che si sono raccontate l’un l’altra in poco tempo.
Nelle parole di questa canzone ho ritrovato l’intensità di certi incontri casuali, con persone che non avrei mai più rivisto in vita mia, di cui ricordo ogni istante. Una mano tesa, un acceso confronto, un esempio mostrato…
Il “mi mancano gli estranei, più di quanto mi mancano i miei amici” può anche essere visto come un importante insegnamento: coltivare con pazienza le relazioni affinché esse non scadano nell’abitudinarietà o peggio ancora, ci portino a vedere quegli amici, amanti o familiari come estranei.
L’articolo che ha attirato la mia attenzione
“Il rito generazionale del viaggio in Europa in interrail” di Cristiano De Majo pubblicato su Rivista Studio il 12 agosto 2022.
La citazione su cui ho riflettuto
“Uno dei miei compiti in quanto scrittore è quello di assalire le vostre emozioni e forse di aggredirvi – e per far questo uso tutti gli strumenti disponibili.” Stephen King (1947- ), scrittore e sceneggiatore.
La bellezza della luce sta nella possibilità di essere riflessa e sparsa con abbondanza per illuminare sempre di più. Per questo, per portare contenuti sempre più pertinenti ed interessanti aspetto un tuo feedback sul punto luce che più ti ha colpito o meno.
Buon fine settimana.
Kalipè
Iscriviti alla newsletter di crescita personale gratuita
Iscriviti alla newsletter dedicata alla crescita personale. È gratuita.
Scoprirai strategie, tecniche e consigli pratici che ti aiuteranno nella vita di tutti i giorni.