Venerdì è tempo per i 5 punti luce della mia settimana che voglio condividere con te. Cinque punti luce tutti dedicati alla notte, affascinante e tenebrosa.
L’opera d’arte in cui mi sono immerso
In lizza per essere premiato come “Miglior Album fotografico d’esordio” alla rassegna Paris Photo 2022, “I’ll Be Looking at the Moon, but I’ll Be Seeing You”, oltre ad essere una serie di scatti magnetici, è un titolo meraviglioso.
La coppia, nell’arte e nella vita, formata da Harikrishna Katragadda e Shweta Upadhyay ha dato vita ad una serie di scatti che, per parola dello stesso Katragadda, vogliono catturare “intimità, liminalità, alienazione in una nuova città e fantasmi di amanti passati” e l’abisso creato dal desiderio.
Un abisso che nasce quando il desiderio non ha possibilità di espansione al di fuori del corpo umano, secondo l’artista indiano.
In quell’abisso buio, nell’intimità più pura ha sede la notte. Capace di amplificare il primo e cullare la seconda.
La canzone che mi ha accompagnato
Una canzone che si potrebbe benissimo ascoltare all’infinito nel buio della notte, magari fissando un cielo stellato, è “Let’s Go Out Tonight” del gruppo scozzese The Blue Nile.
Il brano, pubblicato nel 1989, trasmette la ricerca di un luogo qualunque per sfuggire alla realtà, anche quella di una relazione amorosa, che ha qualcosa di sbagliato.
Che sfreccino le automobili, che ci siano o meno luci non importa. Conta essere soli di fronte al mondo. La sensazione di urgenza di questa intimità è accentuata dall’arrangiamento con la melodia della chitarra che si infrange nei bassi del pianoforte e dei fiati.
Una melodia che comunque emerge, così come gli amanti, che anche “dove passano le macchine tutto il giorno e la notte”, si elevano sopra tutto quello che sembra sbagliato. E diventano tutt’uno con le stelle.
Il libro che sto leggendo
Spezzettato in brevi capitoli. In oscillazione tra il sogno e la realtà. La struttura stessa di “After Dark” di Haruki Murakami è fatta per assomigliare alla notte.
Continui flash, come insegne luminose malfunzionanti che illuminano a sprazzi i vicoli della città e l’apparente manifestazione delle proiezioni mentali nelle ombre dei marciapiedi. Non è questa la magia, e allo stesso tempo la tenebra, della notte?
Per questo quando si dice “notte” il primo pensiero che mi viene in campo letterario è questo. Oltre al fatto che il romanzo dello scrittore giapponese, pubblicato nel 2004, che racconta le vicende degli studenti Mari e Takahashi, si svolge nell’arco di una notte. Una sola, lunga, notte.
L’articolo che ha attirato la mia attenzione
“La Nasa sceglie una foto italiana per celebrare la notte della Luna” pubblicato su La Stampa sabato 1 ottobre 2022.
La citazione su cui ho riflettuto
“Non si può toccare l’alba se non si sono percorsi i sentieri della notte.”
Khalil Gibran (1883-1931), poeta, pittore e aforista.
La bellezza della luce sta nella possibilità di essere riflessa e sparsa con abbondanza per illuminare sempre di più. Per questo, per portare contenuti sempre più pertinenti ed interessanti aspetto un tuo feedback sul punto luce che più ti ha colpito o meno.
Buon fine settimana.
Kalipè
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