Venerdì è tempo per i 5 punti luce della mia settimana che voglio condividere con te: viaggiamo nel tempo, dal Medioevo fino a “ritornare al futuro”.
Il film che ho guardato
“Dante”, ultima fatica di Pupi Avati, è un affresco sulla vita del sommo poeta, raccontato dalla voce di un altro illustre poeta (quasi) contemporaneo: Giovanni Boccaccio.
Il cammino di Boccaccio per portare all’unica figlia di Dante, Antonia Alighieri diventata Suor Beatrice, il risarcimento istituito dalla città di Firenze per l’ingiusto esilio comminatogli nel 1302 diventa l’occasione per celebrare Dante e con egli la poesia e l’arte.
In questo la pellicola centra l’obiettivo dell’opera letteraria di Boccaccio a cui è ispirata – il “Trattatello in Laude di Dante” – e in questo contribuiscono le interpretazioni vive dei protagonisti, con Sergio Castellitto (Boccaccio) su tutti.
Un “ritorno al passato” per riscoprire in una nuova modalità l’artista che ha dato un senso nuovo alle parole – dalla Divina Commedia alle parole che usiamo tutti i giorni, comprese quelle che ora stai leggendo.
La canzone che mi ha accompagnato
I primi versi di “Di Aratro e Di Arena” sono tra i più bei versi scritti in una canzone nell’ultimo anno. Niccolò Fabi festeggia i 25 anni di carriera con questo brano presentato in occasione del concerto-evento in Arena a Verona il 2 ottobre.
Nel toro è facile rivedersi, nel tirare avanti l’aratro della nostra vita su di un campo di fatiche e battaglie quotidiane, senza mai mollare. Trasudando orgoglio per la propria caparbietà di resistere alla fatica “nel gioco e nel giogo”.
C’è il sangue, “valore assoluto”, e la terra che è casa, da dove veniamo e dove torneremo. Una poesia su archi. Questo è “Di Aratro e Di Arena”.
Il podcast che ho ascoltato quotidianamente
“Stories” di Cecilia Sala – prodotto da Chora Media – è uno dei principali podcast d’informazione italiani. Aggiornamenti quotidiani, approfonditi senza eccessivi dettagli che potrebbero appesantire l’ascolto, sui principali fatti di cronaca estera.
Dagli update sulla guerra in Ucraina alla politica italiana vista da fuori, passando per le proteste in Iran e i grattacapi che si vengono a creare sui social media: il tutto alternando la cronaca spiccia a piccole curiosità.
Il futuro dell’informazione passa da format di questo genere? Probabilmente sì.
L’articolo che ha attirato la mia attenzione
“La rotta balcanica dei migranti ora passa dalla Serbia” pubblicato su Il Post mercoledì 12 ottobre.
La citazione su cui ho riflettuto
“Accettazione non significa rassegnazione, ma significa capire che ogni cosa è quello che è e che ci deve essere sempre un modo per passarci in mezzo. Mi vedo come se fossi un fluido che passa attraverso le crepe e le fessure” Michael J. Fox (1961-), attore e produttore.
La bellezza della luce sta nella possibilità di essere riflessa e sparsa con abbondanza per illuminare sempre di più. Per questo, per portare contenuti sempre più pertinenti ed interessanti aspetto un tuo feedback sul punto luce che più ti ha colpito o meno.
Buon fine settimana.
Kalipè
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